La Battaglia di Little Bighorn, combattuta il 25 giugno 1876 vicino al fiume Little Bighorn nel Montana, fu una significativa vittoria per le tribù dei nativi americani contro l'esercito degli Stati Uniti.
Contesto: La battaglia fu il culmine di una serie di conflitti tra il governo degli Stati Uniti e le tribù native americane delle pianure, in particolare i Lakota Sioux, i Cheyenne e gli Arapaho, che si rifiutavano di essere confinati nelle riserve. La scoperta dell'oro nelle Black Hills, terre sacre per i nativi, aveva intensificato le tensioni.
Protagonisti:
La Battaglia: Custer divise le sue forze in tre battaglioni. Lui stesso guidò un attacco diretto contro un grande accampamento nativo americano. L'attacco fu respinto e Custer e i suoi uomini furono circondati e uccisi. Gli altri due battaglioni, guidati dal Maggiore Marcus Reno e dal Capitano Frederick Benteen, subirono anch'essi pesanti perdite e furono costretti a ritirarsi e a resistere fino all'arrivo dei rinforzi.
Esito: La battaglia fu una vittoria significativa per i nativi americani, ma si rivelò di breve durata. La reazione del governo degli Stati Uniti fu quella di aumentare la pressione militare e intensificare gli sforzi per costringere i nativi americani nelle riserve.
Significato: La Battaglia di Little Bighorn divenne rapidamente un simbolo della resistenza nativa americana e un punto di svolta nelle <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Guerre%20Indiane">Guerre Indiane</a>. La battaglia ha alimentato il mito di Custer e ha generato un intenso dibattito sulla politica del governo degli Stati Uniti nei confronti dei nativi americani. La battaglia è ancora oggi oggetto di studio e discussione.
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